Emilio Gómez Sinisterra

Su di me

Alla fotografia sono vicino fin da piccolo. Mio padre è fotografo e accanto a lui passai giornate intere scattando in centri storici, boschi e quartieri desolati e poi in quella magica stanza buia in cui tra puzze inebrianti e l'ineffabile quiete dell'atmosfera rossa, le immagini comparivano al ritmo dell'ondeggiare di contenitori rettangolari di fronte ai miei occhi spalancati.

Dopo anni di essermi allontanato da questo mondo, la mia passione è risorta con una forza indescrivibile: l'imperioso bisogno di scattare. Passato il sonno del oblio incomprensibile, questo mio amore per la fotografia si è risvegliato sotto forma di epifania: mi sono reso conto che vorrei vivere fotografando il mondo intero.

Il mio lavoro

Camminare in boschi sperduti, fiumi e fiumiciattoli, in spiagge tropicali deserte, oppure in montagne incontaminate e catturare paesaggi, animali di tutte le dimensioni, piante e funghi, o qualunque cosa richiami il mio istinto umano di provare a trattenere la bellezza percepita. Il mio occhio tende a vedere il mondo in chiave macro, ma cambio di continuo lenti a seconda di ciò che voglio ritrattare, non limitando così il campo da catturare né l'istinto da assecondare.

Nella mia fotografia si respira la ricerca dell'anima mia: la pace e l'amore infinito che caratterizzano la bellezza della Natura, l'incommensurabile sinfonia armonica che compongono i suoi dettagli.